Tiziano e Sergio: scalping e intraday stretto sul Dax Future
Tiziano e Sergio si sono conosciuti all’inizio dei loro studi nel trading, e nel tempo hanno sviluppato delle strategie che si basano su analisi ciclica e studio dei volumi, attraversando insieme le difficoltà e dedicandosi a questa professione full time.
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L’intervista a Tiziano Brunno & Sergio Tuccilli
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Gli inizi
Tiziano: ho iniziato a interessarmi di trading attorno al 2011-12, perché facevo una vita da dipendente ed ero molto spesso in trasferta, vivevo in albergo.
Ho iniziato a fare un po’ di ricerche online su quello che ai tempi era la tanto decantata libertà finanziaria, i vari guru, e sono incappato in una pagina che parlava di forex…
Ai tempi non c’era quello che c’è oggi, ho trovato un sito che offriva un corso a caro prezzo, cercavo della formazione e l’ho acquistata, e sono incappato in uno di questi corsi di bassa qualità ed alto prezzo, che si è svolto in un fine settimana a Milano in un’aula con 400-500 persone.
Prima del corso, dato che ero preoccupato di non essere preparato, ho acquistato un libro, era il primo libro di Giacomo Probo, non facilissimo, ma avevo capito un po’ di cose, i vari tipi di ordini, ecc.
Il corso mi ha deluso perché gli argomenti trattati non erano approfonditi, e ci hanno dato delle strategie che non sapendo nulla le prendi per buone. Ovviamente nel tempo si sono rivelate inefficaci e non funzionanti.
Insomma in poco tempo mi sono reso conto che le informazioni che avevo avuto al corso le avrei potute trovare sul libro di Murphy che ho comprato appena dopo.
Ai tempi c’era FXCM che organizzava dei corsi di formazione presso i loro uffici e sono andato un paio di volte, e anche degli eventi pubblici con dei tarderà professionisti, ed è stata in una di queste occasioni che ho conosciuto Sergio nella pausa caffè. Da lì in poi ci siamo sempre scambiati le esperienze e le risorse.
In uno di questi eventi ho conosciuto per la prima volta Marco Ciucci, mentre Sergio me ne aveva già parlato.
Mi ricordo che Marco prende la parola, condivide il monitor, inizia a parlare di cicli, di volume profile, ecc. e io cado dalle nuvole, perché a quel punto quella poca roba che avevo fatto era price action, e alla fin fine i risultati erano pessimi.
Mi ero convinto che ci doveva essere qualcosa di meno superficiale e soprattutto che funzionasse, perché non avevo mai perso l’entusiasmo e la speranza di riuscire a spuntarla.
Sergio: La mia storia è in parte simile a quella di Tiziano.
Ho avuto fin da giovane una passione per i mercati finanziari in generale, già al liceo mi compravo gli inserti del Sole24 ore, anche se poi all’università ho preso un percorso diverso, più psicologico, ma ho sempre coltivato questa passione.
Una persona molto importante è stato un mio zio americano che già operava per conto suo sui ,mercati, e mi faceva vedere e mi spiegava le opzioni, e io non ci capivo nulla…
Anche io ho fatto varie esperienze lavorative che non avevano nulla a che fare col trading, poi nel 2009-2010 ero in un momento di pausa e mi sono deciso a provare a concentrarmi, ho iniziato a fare i primi corsi che sono stati un po’ deludenti.
Ho iniziato a studiare i primi manuali seri di analisi tecnica, ho aperto i primi conti in demo, e piano piano ho iniziato ad approfondire il discorso.
Anche io da quando ho conosciuto Marco Ciucci, il suo metodo, il suo approccio ha profondamente cambiato la mia visione dei mercati.
Anche io mi sono sentito come se tutto quello che avevo fatto prima fosse un po’ il nulla.
Quindi ho iniziato ad approfondire il discorso dell’analisi ciclica, studiando su dei manuali più specifici, e il discorso dei volumi che abbiamo portato avanti con Tiziano.
La strada a iniziato a prendere forma verso qualcosa di più concreto e applicabile.
Tiziano: con Sergio abbiamo approfondito l’analisi ciclica, Sergio soprattutto Hurst, mentre io i volumi, e alcune tecniche che ho approfondito con Giancarlo Borzoni.
Sergio: ormai è un bel po’ di tempo che ci parliamo e confrontiamo ogni giorno, anche se abitiamo a migliaia di chilometri di distanza. Ritengo che proprio la condivisione e il confronto, di metodi, studi e approcci diversi da cui venivamo, è stata una grande crescita per entrambi, abbiamo preso vari pezzetti dalle nostre varie esperienze, abbiamo messo tutto insieme. Dopo parecchio tempo di studi qualcosa di buono abbiamo tirato fuori.
Ha influito molto il fatto che entrambi abbiamo abbandonato le nostre attività lavorative tradizionali per dedicarci totalmente al trading, questo è stato un passo molto importante che abbiamo condiviso e non è stato facile.
Come è entrata Savius nella vostra vita?
Tiziano: in realtà il giro è stato più largo perché il broker Infinity Future organizzava un contest internazionale ogni tre mesi, il cui premio era essere monitorato da Savius.
Ci siamo iscritti con poche pretese, c’erano 250 iscritti da tutto il mondo, pensavo che non avremmo superato la prima giornata.
I paletti erano stretti, c’era una perdita massima giornaliera sui future di 750 $, se facevi quel loss eri squalificato il primo giorno. Si partiva da 0, il capitale era di 750, se andavi sotto era finita.
La cosa buffa è che non lavoravamo insieme, ognuno faceva per sé, non ci dicevamo tanto, infatti ho scoperto solo l’ultimo giorno che aveva delle operazioni sul petrolio che non mi aveva detto.
Insomma partiamo e durante la giornata ci scambiamo le posizioni, io ero quinto ad un certo punto, ma nel pomeriggio arrivavano gli americani e finivi sotto in classifica, anche perché a quel punto eri stanco, si faceva un sacco di operazioni, tantissime, ho fatto molto scalping su Dax, Nasdaq e Dow Jones.
Poi invece nei giorni a seguire la mattina eravamo sempre lì nei primi posti.
Siamo rimasti tra i primi, eravamo lì lì, la classifica si aggiornava di ora in ora, insomma alla fine siamo arrivati Sergio primo e io secondo con poca differenza.
Siamo entrati in contatto con Savius, ci hanno monitorato per un altro mese, poi siamo entrati in collaborazione e ci hanno fatto un contratto, e tutt’ora facciamo parecchie cose con loro.
Cosa cambia nel fare trading con Savius piuttosto che per te stesso, e come influisce nel vostro trading?
Sergio: Savius ha cambiato abbastanza il nostro approccio, perché facendo intraday sui future i paletti sono abbastanza rigidi da rispettare, per cui col tempo ci siamo adeguati, ma questo ha contribuito anche nel nostro studio successivo e nel mettere a punto le strategie che usiamo tutt’ora, perché prima avevamo pur nell’intraday un’ottica più larga.
E’ un’esperienza molto positiva, sia Pietro che Marco hanno un’esperienza ventennale sui mercati e stando a contatto con loro è tutta formazione, hai qualcuno a cui chiedere consigli e che monitora ogni aspetto dell’operatività.
Ci ha imposto un cambio di operatività, siamo scesi di TF, abbiamo iniziato ad usare altri tipi di indicatori e candele, di strumenti, e questo ci ha portato ad aggiungere qualche altro pezzetto e a massimizzare meglio le entrate e minimizzare il rischio anche del tempo nello stare a mercato.
Tiziano: prima avevo un approccio più ampio, facevo anche delle mediate, insomma potevo entrare anche un po’ più a spanne, ma usando solo i future siamo dovuti diventare millimetrici.
Abbiamo standardizzato talmente tanto l’operatività, il rischio è sempre supercalcolato, non andiamo mai overnight, ci siamo dimenticati di quelle classiche situazioni in cui non dormivi bene la notte o il weekend.
Certo anche avere una chat è una cosa che ti fa sentire responsabile, perché quando prendi dei loss sai che hai fatto prendere degli loss a delle persone che ti seguono, non è bello, anche se sai che non si può fare sempre gain.
Allo stesso tempo ti fa essere ancora più lucido e concentrato, magari se la fai per te un’operazione sei meno attento, qualcosa ogni tanto ti pupi giocare.
Ancora di più se gestisci i soldi degli altri, di Savius, sai che possono dirti ma perché mai hai fatto un trade di venerdì pomeriggio che eri in positivo dalla mattina?
Tutto queste cose ti responsabilizzano ancora di più, e poi le porti anche nel tuo trading.
Quali sono stati i momenti difficili?
Tiziano: logicamente i momenti difficili sono quando prendi una legnata, un loss grosso, per un errore o una situazione banale. Sono quegli incidenti che ti segnano.
Altri momenti di difficoltà sono quando magari incomincia ad incepparsi qualcosa, anche se sappiamo che i conti si fanno nel medio lungo periodo e le strategie ormai hanno uno storico anche importante, ormai abbiamo un approccio puramente statistico, comunque quando incappi in una settimana o un mese negativo, non sei soddisfatto e bene o male ci rifletti.
A volte succede che la strategia avrebbe performato, ma noi ci abbiamo messo la nostra componente e abbiamo danneggiato i risultati.
E sei ancora più amareggiato perché se mi fossi attenuto come una macchina (stiamo infatti sviluppando un approccio all’automazione) i risultati sarebbero migliori.
Bisogna sempre trovare il giusto compromesso.
Quando le cose vanno male bisogna analizzare il perché, e se scopri che sei tu che le hai fatte andare male bisogna analizzare non tanto il metodo, perché il metodo funziona, ma il tuo approccio al metodo, il tuo modo di pensare, la tua discrezionalità.
Noi siamo anche in due e questo è molto positivo: se siamo entrambi convinti quel trade ha tutte le caratteristiche per essere fatto, sia che vada bene, sia che vada male, quando cominciamo ad essere in disaccordo poi ci sono piccoli contrasti. A volte l’operazione va un po’ letta e interpretata in alcuni casi, e si crea quel momento di esitazione che alla fine non ci fa fare l’operazione.
Proprio per questo stiamo lavorando molto sulla semiautomazione di alcune strategie, per vedere se la macchina potrebbe battere la persona.
Sergio: Per me è stato quando sono passato a fare trading full time, avevo piano piano ridotto le ore dell’altra mia attività ma una componente c’era sempre. Quando passi di là, fai il salto e sai che dipende tutto da te e dalle tue forze.
All’inizio non è stato molto facile, io avevo una sorta di imposizione mia che ogni fine mese dovevo portare a casa un tot, anche perché dopo poco è nata la mia bimba, e non sono stati mesi molto facili.
Ho cercato di risolverlo buttandomi su quello che di più oggettivo ci poteva essere, i dati.
E dopo mesi abbiamo tirato fuori una base oggettiva di statistiche e numeri a cui aggrapparsi e cercare di scansare questa emotività che può essere una spinta all’azione ma anche un blocco fortissimo, e in quel periodo mi stava bloccando e metteva un filtro alla mia operatività.
Certamente ci dovevo passare, è una prova che mi ha aiutato a crescere, a superare altre difficoltà.
Ora posso dire di essere contento.
Cosa avete imparato dal trading che avete portato in altri aspetti della vita?
Tiziano: la pazienza.
Mentre all’inizio pensi che una giornata di lavoro significa che devi produrre qualcosa, nel trading può tranquillamente capitare una giornata dove se non fai niente è la cosa migliore, perché non ci sono segnali, e non aver cliccato sembra quasi di non aver lavorato, mentre il vero lavoro è quello che c’è a monte, di fare studi statistiche ecc, una volta che il lavoro è fatto si tratta solo di eseguire.
Provenendo da un lavoro tradizionale avevo un po’ questo disagio, non aver fatto un’operazione sembrava di aver buttato via la giornata. Ora non ho più questi problemi, e in effetti ci sono tanti parallelismi, ad es. nel surf…
E’ una caratteristica molto importante quella di rimanere lì, appostato come un cecchino, e non cliccare, stare anche 10 ore a monitor e non fare nulla, però quando si presenta devi prenderla.
Sergio: io la dedizione, la passione che mi porta questa attività è unica, è proprio il motore che fa girare il tutto.
Il trading mi ha dato questo, sempre una motivazione, una spinta ad avere iniziativa, per studiare, per cercare, sempre un’attenzione.
I mercati sono imprevedibili, ti mettono di fronte a situazione nuove al cui interno puoi trovare un filo comune, che le connette tra di loro.
Perché molti trader non riescono ad avere successo e cosa consigliate?
Tiziano: il primo problema è che non ci sono barriere all’ingresso.
In altre professioni c’è un percorso obbligatorio di formazione e di pratica per poterla praticare.
Le pubblicità ingannevoli fanno sì che le persone si entusiasmino per qualcosa che non conosce, fraintendano quello che c’è dietro e quindi si buttino facendosi male.
Quelli che iniziano non sanno cosa c’è dietro prima di riuscire a spuntarla…
saresti disposto ad alzarti alle 6 tutte le mattine per uno o due anni, stare davanti ai grafici e non guadagnare niente? perdere anche dei soldi?
E’ quello che io ho fatto, ci sono stati tanti momenti in cui volevo abbandonare però ho tenuto duro.
Generalmente non c’è la voglia di sacrificio, si vuole arrivare ma non si vuole passare per le difficoltà probabilmente.
Sergio: i soldi facili non esistono in nessuna attività e nemmeno nel trading.
Il consiglio che posso dare è di informarsi bene e di formarsi ancora meglio, e capire prima di aprire qualsiasi tipo di conto, se davvero è la strada che vuole intraprendere.
Con consapevolezza, di mettersi giù a studiare e se c’è la dedizione qualcosa arriverà.
Che consiglio vorreste aver ricevuto prima di iniziare?
Tiziano: sarebbe stato utile filtrare, sapere prima chi era un vero professionista e chi invece andava avanti vendendo corsi e formazione, che vanno bene magari per imparare la lingua ma poi non vanno bene per l’operatività.
Se non si perdesse il tempo o i soldi affidandosi a persone a cui non valeva la pena affidarsi, si sarebbero un po’ accorciate le tappe… perché allunghi la strada e a volte finisci anche un po’ fuori strada, perché soprattutto quando non hai un’esperienza abbastanza globale per decidere che cosa vuoi seguire, rischi di perderti un po’ per strada e fare della confusione.
E’ molto importante che chi inizia riesca a trovare un metodo e che si appassioni a quel tipo di approccio e che approfondisca quello.
Io ritengo che sia più conveniente non tradare troppe cose, seguire troppi strumenti, ma è un’idea mia.
Ho preferito abbandonare tante cose, cercare di specializzarmi su pochi strumenti e determinate dinamiche che conosco molto bene, e non allargare tropo il giro.
Progetti per il futuro?
Tiziano: Siamo appena partiti con questa gestione tramite Infinity, totalmente legale ovviamente, hanno sviluppato un software dedicato, non è il classico copytrading fatto di nascosto insomma.
Andiamo avanti con la chat e cerchiamo di trasmettere a chi lo desidera le nostre strategie.
Diciamo che comunque a noi piace cliccare 🙂
Sergio: stiamo cercando di automatizzare alcune strategie per avere degli ingressi automatici per cui ci siamo buttati sulla programmazione su alcune piattaforme che abbiamo, per tirare fuori questa esitazione che a volte per un motivo o per un altro entra in gioco. Questa è una strada nuova per noi, una nuova parte che abbiamo iniziato ad esplorare.
RISORSE CONSIGLIATE
Analisi tecnica dei mercati finanziari di John Murphy
Trading in the Zone di Mark Douglas – Recensione di Tiziano Brunno
L’arte della guerra di Sun Tzu
Il denaro non muore mai di Marc Fiorentino
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