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Vita da Trader: il Blog di psicologia del trading

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Trading in the zone: la recensione di Tiziano Brunno

07/01/2016 - 2 commenti

Trading in the zone
Trading in the zone – recensione
Questo articolo è un guest post scritto da Tiziano Brunno, che ci parla del libro Trading in the Zone di Mark Douglas.

Ciao Trader,

Ti è mai capitato di avere una buona strategia e perdere comunque soldi?

Parliamone!

Si, letta così sembra una delle solite pubblicità viste e riviste sui social, finalizzate all’ acquisto dell’ennesimo corso o e-book fenomenale…

Questa volta l’intento è quello di un confronto su alcuni aspetti che, se pur paradossali, fanno si che una buona tecnica non sia accompagnata da altrettanto buoni risultati.

Partiamo dall’inizio.

In passato, lavorando sui mercati, mi dedicavo esclusivamente all’aspetto tecnico.

Ho consumato quaderni,  nell’annotarmi risultati di strategie e test, chiaramente per poi elaborarli nei vari fogli Excel.

Li tengo ancora nei cassetti quei quaderni, anzi ora gli faccio anche due foto ☺

Nonostante alcune di queste strategie registrassero percentuali di  profittabilità anche molto elevate, il mio conto di trading rimaneva pressoché invariato.

Com’era possibile?

Avevo sentito e risentito cose del tipo:

[ctt template=”7″ link=”B6KFG” via=”yes” ]Nel trading la tecnica conta solo per il 40%… tutto il resto è solo psicologia. @VitadaTrader[/ctt]

Mi sembravano un po’ quelle frasi che fanno figo e francamente non gli davo molto peso.

Davo per scontato che l’aspetto emotivo e psicologico avrebbe seguito di pari passo l’evolversi delle capacità tecniche, convinto che avrei gestito semplicemente cifre con più zeri.

Ora, parliamoci chiaro!

E’ fuori da ogni dubbio che tecnicamente bisogna essere molto preparati, tuttavia leggendo alcuni testi e approfondendo temi come la meditazione e mindset, mi si sono aperti nuovi scenari.

Un libro in particolare che racchiude in se molti spunti di riflessione, descritti in modo piuttosto semplice e scorrevole è TRADING IN THE ZONE di Mark Douglas.

Nelle pagine di questo testo ho rivissuto alcuni precisi istanti passati colmi di euforia, paura, sicurezza, panico… tutti sentimenti contrastanti  tra loro, un continuo saliscendi, come di fatto era la mia equity line.

E’ molto interessante scoprire come l’autore descriva le credenze  che si installano nel nostro cervello man mano che cresciamo e come queste derivino dall’ambiente che ci circonda (fatti e persone), soprattutto come immancabilmente influenzino le nostre scelte, nella vita come nel lavoro.

Douglas, partendo da queste credenze, che ognuno possiede, descrive come si creano già in età infantile, come ne influenzano lo sviluppo e come sia possibile modificarle e sfruttarle a nostro vantaggio.

Alcuni concetti come ad esempio:

Se hai paura che qualcosa andrà storto, la tua paura annebbierà la tua percezione del mercato facendoti inevitabilmente sbagliare

Sembrano così ovvi e scontati, eppure guarda caso, moltissimi di noi hanno strategie che sulla carta performano tra il 70 e l’80% eppure i guadagni non arrivano!

Consiglio di lettura  Uccide più il multitasking o l'overtrading?

Quali fattori determinano un Top Trader da un Loser?

L’autore di “Trading in the zone” parla di:

  • Accettazione del rischio
  • Consapevolezza che ogni trade rappresenta un guadagno incerto
  • Accettazione delle perdite
  • Disciplina
  • Capire gli errori
  • Ammettere di aver sbagliato

Tutti concetti verissimi anche se, francamente, già sentiti e risentiti e spesso ripetuti a pappagallo dai vari “fenomeni” che ci sono in questo ambiente.

Fino a questo punto non avevo ben capito dove si volesse arrivare e avevo, sinceramente, perso anche un po’ di entusiasmo nel continuare la lettura, anche se come accade sempre…

Trading in the zone

Continuando, il libro Trading in the Zone affronta il tema del perché una persona sceglie di fare il trader, probabilmente, pensando solo agli aspetti positivi della professione trascurando gli aspetti negativi e come questi possano incidere sull’emotività e causare inevitabili ripercussioni su tutta la sfera personale.

A tal proposito mi permetto di raccontarti una breve parentesi personale.

Ricordo, in uno dei miei primissimi corsi, un relatore se ne uscì con questa perla:

“Nel trading le operazioni in profitto possono essere un numero inferiore di quelle in perdita”

E fin qui tutti d’accordo..

Poi aggiunse:

“se lanciassi in aria una moneta 100 volte, avrei in media il 50% dei risultati croce e il restante 50% testa.

Quindi se ogni volta che ottengo il risultato testa guadagnassi 200€ e ogni volta che esce croce perdessi 100€ con un rapporto di 1 a 2, sarei comunque in profitto.”

Si certo bravo genio!

Peccato che nel trading ogni evento non condiziona in alcun modo il successivo, almeno a  livello probabilistico.

Non è mica come la Tombola, dove il primo numero estratto ha una probabilità di 1 su 90 il secondo di 1 su 89 e così via…

Cosa voglio dire con questo esempio?

Che nel trading anche se possiedi un 50% di probabilità, potresti comunque incappare in una lunga serie di loss consecutivi.

Vaglielo a spiegare ad uno che fa dieci loss di fila che ha la probabilità di fare gain all’undicesimo.

Anche se ha 500.000€ sul conto, il suo capitale psicologico sarà sotto zero.

Come possiamo gestire a livello emotivo queste operazioni?

Accettando tutte le variabili, sapendo che tutto può succedere , che il tuo metodo ha la statistica a favore, che  tuoi loss sono calcolati a priori e soprattutto accettando una serie di loss consapevole che la prossima operazione potrebbe essere il tuo gain.

Facile no?

Non direi…

Ed ecco che arriviamo a capire come poter gestire situazioni di questo tipo.

Ritornando ai punti citati prima e ammettendo che se non ben radicati e acquisiti, rischiamo di entrare in un trade, spaventarci, non attendere il target prefissato e cosi via.

Consiglio di lettura  Le perdite nel trading: come gestirle - videotip di psicologia del trading

In pratica le nostre insicurezze e indisciplina sabotano il lavoro di studio e analisi fatto per partorire quelle belle strategie con così alte percentuali di performance.

La soluzione è in the ZONE.

Se pratichi sport a livello professionistico, forse sai cosa significa.

Quando sei coinvolto a livello fisico e mentale totalmente in quello che stai facendo, quando sei rilassato e ben focalizzato sulla tua attività a tal punto che nulla può influenzarti…

Ecco diciamo che sei “in the zone”.

Così come in alcune discipline orientali è radicato il concetto che mente e corpo si influenzino a vicenda, nel trading, tecniche ed emozioni si influenzano allo stesso modo.

Essere in the zone significa essere totalmente focalizzati senza sforzo e senza stress, in uno stato di relax.

Relax inteso come stato di pace interiore.

Significa padroneggiare completamente la situazione senza lo sforzo di dover trattenere o gestire l’emotività, tutto diviene naturale e spontaneo.

Questa attitudine, che può essere tranquillamente sviluppata, demarca la linea di confine tra un trader professionista e un trader mediocre.

Trading in the zone

Douglas questo stato di assenza di paura e totale focalizzazione lo definisce:

Now moment opportunity flow

Cosa posso dire di aver tratto dalla lettura di Trading in the Zone?

Che tutto sommato puoi fare tutti i test che vuoi, studiare tutte le tecniche del mondo ma se non conosci bene te stesso difficilmente porterai a casa la pagnotta.

Se hai letto “L’arte della guerra” di Sun Tzu, ricorderai sicuramente il passaggio:

Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura.

Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali.

Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.

Che potrebbe sembrare acqua fresca, ma se ci riflettiamo bene ci rendiamo sicuramente conto di quanto sia necessario saper domare noi stessi prima di poter domare il mercato.

Queste sono le mie considerazioni e pensieri derivanti da questa bella lettura, ora io ed Elena aspettiamo le tue considerazioni se l’hai già letto o se lo leggerai.

Concludo con un bellissimo pensiero di Robert Dilts che tengo sempre presente e che mi sembra più che appropriato in questo contesto:

[ctt template=”7″ link=”3Ia5S” via=”yes” ]Le convinzioni riguardo ai risultati giocano un ruolo importante nel determinare l’abilità di raggiungerli. R. Dilts @VitadaTrader[/ctt]

Think like a trader!

Suerte Amigo

Tiziano Brunno

Tiziano Brunno

Tiziano è un trader indipendente.

Opera su diversi mercati: Forex, Indici Azionari e Commodities.

Alterna un operatività di medio-lungo periodo allo scalping intraday.
Nel tempo libero è un surfer dilettante e un sognatore.

Lo trovi qui: www.tradingblog.it

Tiziano mette a disposizione di tutti il suo foglio di calcolo per la position sizing
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